CREIAMO ASSIEME LA TERAPIA SU MISURA PER TE
Ti aiuterò ideando un percorso terapeutico su misura per te, perchè ogni persona è diversa e ha necessità diverse, solo così potrà iniziare il tuo miglioramento psicofisico.
“Ansia” e “depressione” sono due termini che, nel gergo comune, vengono utilizzati frequentemente e, soprattutto, in modo inappropriato.
“Ansia” e “depressione” sono due termini che, nel gergo comune, vengono utilizzati frequentemente e, soprattutto, in modo inappropriato.
Bisogna riconoscerli come ciò che sono realmente: disturbi che diminuiscono significativamente la qualità di vita dell’individuo e che spesso sono connessi tra loro. Sappiamo infatti che, nel 31% dei casi, i sintomi tipici di un soggetto ansioso precedono i sintomi tipici di un soggetto affetto da depressione. In questi casi si può parlare di coesistenza dei due disturbi.
Si tratta di due disturbi che hanno la potenzialità di colpire l’individuo a soli o in una forma mista.
Generalmente si parla di sindrome ansioso-depressiva o di depressione ansiosa, in cui i sintomi, essendo due disturbi diametralmente opposti, tendono a fronteggiarsi.
Sensazioni tipiche di un soggetto affetto da depressione sono quelle della perdita d’interesse verso attività che si era tipicamente in grado di svolgere e divertirsi facendole, insieme a una sensazione di forte sconforto e mancanza di riconoscimento di un senso generale alla vita.
Analogamente, le sensazioni tipiche di un soggetto affetto da ansia sono quelle di nervosismo, irrequietezza, tensione, panico, spesso associate a paura più o meno razionali come vere e proprie fobie. L’ansia, inoltre, presenta anche sintomi fisici, che possono somatizzarsi tramite l’apparato intestinale o respiratorio nella maggior parte dei casi. È comune avere anche tachicardia e attacchi di panico.
Si comprende immediatamente che si tratta di due forze che spingono l’individuo verso due direzioni differenti e la presenza di queste due condizioni può risultare particolarmente estenuante e stancante per il soggetto che la subisce.
Le alterazioni organiche che avvengono al livello del nostro sistema, in ogni caso, sono molteplici e si possono individuare in tre macroaree:
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Cos’è la depressione
Abbiamo parlato della condizione di coesistenza tra depressione e ansia, ma cos’è nello specifico la depressione?
La depressione è un disturbo causato da un più basso funzionamento dei recettori dopaminergici che, abbassando i loro ritmi di lavoro, determinano la condizione patologica.
Sintomi indicativi della presenza di questo disturbo nella vita di un individuo devono permanere per un periodo superiore a 6 mesi e sono:
Bisogna comunque sottolineare che questi sintomi possono apparire in una condizione di depressione fisiologica a seguito di un evento traumatico e che ha un impatto significativo nella vita dell’individuo, ma non hanno la stessa durata di una condizione clinica.
È più complesso spiegare l’origine dei disturbi ansiosi, in quanto non è stata ancora individuata l’origine certa. Generalmente si può considerare un insieme di fattori scatenanti:
E alcuni sintomi specifici possono essere:
Si comprende bene che, esattamente come i sintomi visti per chi soffre di un disturbo depressivo, i sintomi abbassano notevolmente la qualità di vita dell’individuo che ha la necessità di essere migliorata per il benessere psicofisico.
Nonostante entrambi abbiano effetti somatici, l’ansia e la depressione, come abbiamo visto, non sono la stessa cosa.
In ogni caso, entrambi hanno effetti somatici che alterano numerosi regolatori del nostro corpo. Per questa ragione, la co-presenza di ansia e depressione causeranno alcuni problemi principali, oltre a una qualità di vita peggiore, come:
Molto spesso, inoltre, l’insorgenza di sintomi ansiosi negli anni successivi può determinare lo sviluppo di un disturbo depressivo. Negli adolescenti si può addirittura arrivare a una percentuale del 66%.
Si tratta, in ogni caso, di patologie che hanno forti componenti sia genetiche che ambientali: studi genetici hanno ampiamente dimostrato l’ereditabilità delle patologie, con un’incidenza del 35% per la depressione e del 30% per l’ansia.
Abbiamo già notato come ansia e depressione siano due condizioni in grado di convivere all’interno della vita di un individuo, ma nel momento in cui coesistono si può avere una situazione di ansia depressiva o depressione ansiosa.
Cosa sono l’ansia depressiva e la depressione ansiosa
L’ansia depressiva insorge nel momento in cui i pazienti ansiosi sviluppano anche sintomi depressivi, in cui l’umore dipende in larga scala dall’ansia. È più raro, invece, che nasca la condizione contraria: ovvero che un paziente depresso sviluppi dei sintomi ansiosi per via della propria patologia.
Molto spesso, tuttavia, numerose teorie si concentrano sulla concezione opposta, ovvero che questi due disturbi non abbiano tra loro una vera e propria correlazione e che i due disturbi siano indipendenti l’uno dall’altro.
A supporto di questa teoria vi sarebbero studi che dimostrano la differenza di personalità, prognosi, adattamento sociale e altri fattori che sono completamente differenti tra un paziente ansioso e un paziente depresso.
Abbiamo discusso separatamente i sintomi dell’ansia e della depressione, ma quali sono i sintomi dell’ansia depressiva?
Quelli che vengono principalmente denotati sono i seguenti:
I sintomi sono sempre accompagnati da una somatizzazione fisica, tra cui:
Una sindrome di questo tipo, proprio perché caratterizzata da due disturbi molto diversi tra loro, non è sempre semplice da individuare. Le manifestazioni possono avere intensità diversa, da lieve a più forte, più invalidante o meno invalidante.
Il fatto che la sindrome non sia invalidante non è comunque indicativo del fatto che non bisogna ricorrere alla terapia per la risoluzione del problema. Questi disturbi sono individuati come “disturbi sotto soglia”, ovvero i disturbi che non sono particolarmente intensi ma hanno ancora un impatto negativo sulla vita della singola persona.
Molto spesso, in casi simili, l’individuo presenta sintomi in prevalenza fisici, come alterazione di sonno e appetito, tremori, mal di pancia e mal di testa.
Per questa ragione è essenziale che una figura come il medico di base sia in grado di individuare la presenza di questa sindrome e sia in grado di indirizzare il paziente al trattamento più adatto a sé.
È fondamentale ricordare che una sindrome di questo tipo può essere curata solo se correttamente identificata e trattata. Riconoscere la patologia è il primo passo verso una fase cruciale, quella della richiesta di aiuto da parte del paziente stesso.
La sindrome ansioso-depressiva generalmente può essere curata in diversi modi:
Bisogna sempre tenere a mente che gli psicofarmaci non devono essere il punto di partenza, bensì un punto di arrivo, in quanto hanno forti conseguenze sui processi neurofisiologici della persona e cambiano definitivamente la struttura del sistema nervoso.
Non si mette in dubbio che la terapia farmacologica sia essenziale per salvare la vita delle persone che vengono trattate in numerosissimi casi, ma trattandosi di una soluzione a lungo termine e con conseguenze permanenti è essenziale, prima di avviarla, valutare i pro e i contro sia da parte del medico che da parte del paziente.
Il trattamento con psicoterapia o psicofarmaci antidepressivi ha l’obiettivo comune di portare a un miglioramento dei sintomi o una riduzione parziale o totale. Ridurre i sintomi è la base di partenza affinché l’individuo sia in grado di riprendere le normali funzioni vitali e successivamente intensificare l’indagine clinica per trovare la soluzione più adatta e valida.
La psicoterapia può agire come terapia da sola o a supporto del trattamento farmacologico per via, soprattutto, di eventuali effetti collaterali dei farmaci. Spesso l’accettazione del disturbo non è un percorso semplice, motivo per il quale anche eventuali effetti collaterali potrebbero costituire trigger per l’individuo in relazione a sentimenti di sensi di colpa.
La psicoterapia può aiutare a processare in modo più appropriato i sintomi legati ad ansia o depressione al fine di tranquillizzare l’individuo e dare maggiore supporto.
Un’ottima soluzione che si prospetta è anche il training autogeno, un metodo che può essere applicato direttamente dall’individuo per rilassare il proprio corpo e liberare la mente da pensieri negativi. È un ottimo strumento di meditazione per comprendere anche quali sono le dinamiche che portano alla trasformazione dello stress in ansia e depressione.
Qualunque sia la strada che un paziente decide, insieme al proprio medico, di intraprendere, non dev’essere mai motivo di vergogna e non dovrebbe mai costituire un senso di colpa. La mente, in quanto costituita da organi ha la potenzialità, esattamente come tutti gli altri organi, di ammalarsi.
Non tutto ciò che dice la propria mente è ciò che noi pensiamo consciamente, soprattutto qualora si abbia a che fare con una mente colpita da disturbi specifici che portano il treno dei pensieri verso una determinata direzione: solo perché le persone ritengono che seguire una terapia sia segno di “debolezza” non significa che tu non debba seguirla.
La terapia, di qualunque tipo essa sia, ha la potenzialità e l’obbligo di salvare la vita delle persone a rischio.