CREIAMO ASSIEME LA TERAPIA SU MISURA PER TE
Ti aiuterò ideando un percorso terapeutico su misura per te, perchè ogni persona è diversa e ha necessità diverse, solo così potrà iniziare il tuo miglioramento psicofisico.
Se hai aperto questo articolo, è probabile che tu abbia recentemente affrontato il lutto di una persona a te cara e non sappia come affrontare questo particolare e importante evento della tua vita. Per questo ti pongo le mie più sentite condoglianze.
La perdita di una persona vicina è qualcosa che, inevitabilmente, arreca dolore che, molto spesso, non si è in grado di processare. Potresti essere qui anche perché, magari, hai appreso cattive notizie riguardo la tua relazione, il tuo lavoro, o la tua salute e non sai come affrontare questa situazione.
È per questo che oggi discutiamo l’elaborazione del lutto, un percorso complesso e tortuoso, costituito di alcune tappe fondamentali.
Le fasi che vengono attualmente individuate nell’elaborazione del lutto sono cinque, ma sono state a lungo studiate anche nel corso della storia. Siamo sempre in grado di individuare tre punti in comune, nello specifico la negazione del dolore, la successiva rabbia e la fase depressiva, che Freud ha definito come tre tappe del lutto:
Tuttavia, al giorno d’oggi si preferisce descrivere il percorso dell’elaborazione del lutto con cinque fasi:
Queste cinque fasi vennero introdotte da Kubler-Ross, psichiatra svizzera che sviluppò in maniera articolata ciascun punto per aiutare i pazienti terminali ad accettare la propria più o meno imminente morte.
Ti aiuterò ideando un percorso terapeutico su misura per te, perchè ogni persona è diversa e ha necessità diverse, solo così potrà iniziare il tuo miglioramento psicofisico.
Negazione del lutto
A differenza di quanto si potrebbe pensare, la negazione non ha a che vedere con il negare che un evento che si sia verificato, bensì con un tentativo di distacco dalla realtà, in cui l’individuo cerca di affermare la sensazione di non essere molto toccato dagli avvenimenti o di non avere molto interesse nei confronti dell’accaduto.
La rabbia è, spesso, un sentimento che si potrebbe irrazionalmente provare nei confronti della persona scomparsa. Rappresenta, in realtà, una valvola di sfogo per i sentimenti di impotenza che l’individuo potrebbe provare, chiedendosi il perché ma non riuscendo a trovare una risposta sensata o soddisfacente.
Assecondare questi sentimenti risulta particolarmente importante, in quanto è una fase necessaria per proseguire nell’elaborazione del lutto.
Si tratta della ricerca di una spiegazione logica degli avvenimenti che si stanno verificando. Generalmente, questa è la fase in cui l’individuo inizia a realizzare l’irreversibilità di quanto è accaduto ma inizia anche, analogamente, ad accettarla.
In questa fase, nonostante la precedente rabbia, l’individuo inizia a comprendere che è un passaggio fondamentale ed inevitabile. È un ottimo punto di inizio per ricominciare a prendere in mano la propria vita e continuare.
L’accettazione del lutto viene con una consapevolezza che, inevitabilmente, suscita tristezza nell’individuo. In questo periodo è sicuramente più frequente il pianto, la nostalgia della persona persa. Potrebbe anche perdersi l’appetito, o avere una qualità del sonno più bassa.
Questi atteggiamenti vengono descritti come “depressione reattiva”, una vera e propria reazione alla situazione traumatica che si sta affrontando.
La fase di depressione potrebbe sembrare una delle più difficili da cui uscire, ed effettivamente lo è. Non tutti riescono ad abbandonarla in un arco di tempo che potrebbe definirsi appropriato, così come qualcuno potrebbe rimanere bloccato nella fase della rabbia o della negazione.
Per chi raggiunge questa fase, l’accettazione è un riavvicinamento alla realtà, che porta con sé un senso di pace e di consapevolezza sana. Ciò non significa che siano andati possibilmente via i sentimenti di dolore e di tristezza al pensiero della persona persa, ma che si sia in grado di controllare queste sensazioni in modo salutare.
Come abbiamo già discusso, è possibile anche uno scenario in cui l’individuo non riesca ad accettare completamente il lutto per la persona cara persa.
Oltre alla particolare condizione emotiva accompagnata da sensazioni dolore per l’individuo, si potrebbe incorrere in situazioni in cui vi sia la comparsa di disturbi veri e propri come: depressione, disturbo post-traumatico da stress, disturbo di panico, ideazione suicidaria e ipocondria.
La comparsa di questi disturbi indica la presenza di un lutto complicato, che spesso può diventare un lutto patologico. Nel lutto patologico si presenta una reazione acuta al lutto che potrebbe invalidare la vita dell’individuo anche per anni, e un sondaggio nel 2017 stima una prevalenza del 9,8%.
È cruciale, in questo caso, che l’individuo inizi un percorso di psicoterapia, per snocciolare la questione con un professionista e comprendere qual è l’aspetto che non consente loro di andare avanti serenamente ed elaborare il lutto fino in fondo.
In questo modo, si sarà in grado di dare la giusta collocazione al lutto nella propria vita senza che invada eccessivamente, o in modo controproducente, la propria vita e la propria emotività.
Bisogna, però, sempre tenere a mente che non è un processo semplice da portare a termine. A tutto bisogna applicare la variabile del tempo: non si tratta di qualcosa che si può elaborare necessariamente in una notte, motivo per il quale a soggetti diversi potrebbe richiedere più o meno tempo arrivare all’accettazione completa, diverso dai 12 mesi che caratterizzano la media.
Si possono affrontare lutti solo per chi è defunto?
Un lutto non deve necessariamente riguardare la morte di una persona cara. Molte situazioni possono essere percepite come un lutto: la fine di una relazione, la diagnosi di una malattia importante, la perdita del lavoro, un incidente con gravi conseguenze, un aborto spontaneo.
Tutte queste situazioni potrebbero portare con sé sentimenti analoghi a quelli del lutto a seguito di una persona cara, con sensazioni di perdita vera e propria.
Se si tratta del tuo caso, ricorda sempre di non sentirti in colpa per ciò che senti. Non c’è qualcosa di più importante o meno importante per i quali i tuoi sentimenti dovrebbero essere considerati non validi.
Se ciò che è avvenuto ti fa stare male, è giusto che tu affronti la situazione nel modo migliore e più adatto possibile per te.
Non sempre chi sta affrontando un lutto di qualunque tipo è in grado di verbalizzare il proprio disagio e le proprie sensazioni. Per questo, è sempre utile conoscere quali sono i segnali e gli atteggiamenti tipici di chi si trova in una situazione simile:
In questi casi, l’unica vera soluzione è ricorrere alle strategie terapeutiche, che risultano cruciali per il superamento del lutto. Il terapista, infatti, dovrebbe cercare di:
Proiettare il paziente verso il futuro parlando di possibili attività che potrebbero essere intraprese.
Così come è possibile individuare i segnali di una persona che sta attraversando un lutto, è possibile individuare ciò che indica che la persona lo ha superato. Una persona ha superato il lutto se:
Il dolore è un processo naturale e inevitabile che chiunque deve attraversare quando si parla di lutto, qualunque sia la natura del lutto, per poter salutare un’ultima volta la persona cara che abbiamo perso, o per superare la perdita di un lavoro, o la perdita di un bambino, o la fine di una relazione.
In ogni caso, rappresenta un’opportunità di maturazione emotiva che dà gli strumenti adatti ad affrontare situazioni complesse che potrebbero presentarsi nella propria vita, in modo da garantire una crescita personale su tutti i fronti.