CREIAMO ASSIEME LA TERAPIA SU MISURA PER TE
Ti aiuterò ideando un percorso terapeutico su misura per te, perchè ogni persona è diversa e ha necessità diverse, solo così potrà iniziare il tuo miglioramento psicofisico.
Il disturbo narcisistico della personalità, per come lo conosciamo oggi, è un concetto relativamente recente. Fu introdotto per la prima volta da Freud, facendo riferimento al mito di Narciso, e venne considerato trattabile da un punto di vista strettamente psicoanalitico da Kohut, che dedicò molti dei suoi studi alla patologia.
Viviamo in un’era in cui la cura ed esposizione di sé sono atteggiamente socialmente accettati e accettabili, ma bisogna fare un’importante distinzione tra narcisismo sano e narcisismo patologico.
Nel linguaggio comune, una persona “narcisista” è facilmente associabile a un soggetto egocentrico, che manca di empatia e di interesse nei confronti del prossimo. Ma nello studio psicoanalitico degli anni Novanta è stato necessario differenziare chiaramente il narcisismo sano dal narcisismo patologico.
Il narcisismo sano è definito nell’accezione dell’amor proprio, di un individuo che trova un equilibrio tra l’amore per se stessi e l’interesse nei confronti del prossimo: si connota sotto l’aspetto di una buona autostima.
Il narcisismo patologico, tuttavia, è più complesso, in quanto si instaura per via di fattori ambientali e relazionali e pianta il proprio seme già dall’infanzia dell’individuo.
Il bambino, già in tenera età, avanza pretese di supporto in merito a situazioni che gli arrecano disturbo ma che dovrebbe essere in grado di affrontare autonomamente. In questo scenario, i genitori proteggono il figlio da situazioni difficoltose, non consentendogli di sviluppare le giuste competenze per la risoluzione dei problemi.
L’altro lato della medaglia è il caso diametralmente opposto: il bambino non riceve abbastanza attenzione e non ha provato il senso di appagamento di cui tutti, in minima misura, dovrebbero avere esperienza.
Il bambino, inoltre, cresce con un’idea specifica: la necessità di avere l’ammirazione di tutti, con profondo senso di vergogna qualora commetta un errore. L’ammirazione è spesso una fonte di nutrimento per il narcisista, che presenta, generalmente, questi tratti:
Il senso di grandiosità del narcisista, soprattutto, non dipende da una spiccata autostima. Al contrario, il narcisista ha una bassa autostima, nascosta dall’idealizzazione che ha creato della propria persona e per la quale nutre amore.
Ti aiuterò ideando un percorso terapeutico su misura per te, perchè ogni persona è diversa e ha necessità diverse, solo così potrà iniziare il tuo miglioramento psicofisico.
Abbiamo parlato dei tratti comuni del narcisista, le condizioni che potrebbero rafforzare lo sviluppo di questo disturbo, ambientali e relazionali. Ma quali sono le caratteristiche distintive di un narcisista patologico adulto?
Vediamo brevemente le caratteristiche principali:
Ha bisogno di essere al centro dell’attenzione. Il narcisista patologico cerca sempre modi per mettersi in mostra e ottenere validazione dal prossimo. Un metodo semplice e infallibile è, ultimamente, l’utilizzo dei social network che ha reso la possibilità di ricevere ammirazione ancora più vicina e a portata di mano.
Nonostante sia possibile individuare, a grandi linee, le caratteristiche di un narcisista patologico, è bene anche osservare le differenze che possono intercorrere tra un narcisista uomo e una narcisista donna.
La donna narcisista vede, spesso e volentieri, il partner e la famiglia come un mezzo di realizzazione, in quanto spesso fonte di validazione da parte della società. Si dedica alla sua vita lavorativa e appare come la “donna perfetta”, in grado di bilanciare questi due aspetti egregiamente.
Ciò che abbiamo appena descritto è una facciata, spesso utilizzata per poter ottenere le attenzioni del partner e instaurare una relazione sulla quale, tristemente, verranno riversate tutte le proprie insoddisfazioni e frustrazioni, svalutando e ferendo l’altra persona.
Si tratta, purtroppo, di un tipo di abuso emotivo e psicologico che il partner di una donna narcisista potrebbe subire, insieme ad altri membri della famiglia immediata, come i figli della coppia.
L’ultima tendenza discussa è tipica anche dell’uomo narcisista: è in grado di individuare perfettamente un partner che sia in grado di soddisfare le sue manie di protagonismo, generalmente un partner che ha un carattere molto paziente, comprensivo, empatico, ma poco sicuro di sé e in cerca di amore e attenzioni.
L’empatia del partner viene, purtroppo, utilizzata a proprio vantaggio, facendo leva sui sensi di colpa e sul ricatto, che a lungo andare logora la sua salute mentale e sfocia, come affermato precedentemente, nell’abuso emotivo e psicologico.
È particolarmente comune per gli uomini narcisisti il tradimento, che risulta essere frequente piuttosto che un singolo incidente isolato.
Le relazioni sentimentali sono sempre state problematiche nella vita di un narcisista patologico. Che siano state con i loro genitori, fratelli, o membri della famiglia estesa, il narcisista ha avuto, sin dall’infanzia, una mancanza di attenzioni, o un’eccessiva quantità di attenzioni, quindi cresce con la consapevolezza che è fondamentale ricevere ammirazione dal prossimo.
Nel caso di una relazione amorosa con un partner, si possono individuare tre fasi cruciali:
Bisogna sempre tenere a mente che questi atteggiamenti derivano da sofferenze e traumi che il narcisista può avere subito in passato, ad esempio il disagio che è derivato da fallimenti personali che non si sono affrontati correttamente con gli strumenti giusti, come pazienza o resilienza, per via di pressioni sociali o familiari che sono state imposte.
Per questo motivo, preferiscono creare, seppur non consciamente, una versione di sé idealizzata che non può essere scalfita e che, al contrario, può essere e deve essere ammirata da tutti.
Nonostante la trattazione incentrata sugli aspetti negativi del disturbo di personalità narcisistica, bisogna sempre tenere a mente che si tratta di persone che vivono in una condizione di dolore mascherato dall’illusione della perfezione e della pienezza di sé.
È per questa ragione che il disturbo si può sempre trattare con la terapia cognitivo-comportamentale, qualora il narcisista sia veramente disposto a cambiare il proprio comportamento. È una premessa semplice e importante ma complessa da attuare in quanto, come abbiamo già affermato, i comportamenti di un narcisista sono molto spesso manipolatori.
Il soggetto narcisista che si conosce potrebbe promettere di iniziare la terapia come strumento di ricatto per qualcosa che vorrebbe ottenere in un secondo momento.
Qualora, tuttavia, ci fosse un vero tentativo di miglioramento, il modo migliore per discutere di un cambiamento di atteggiamento è lavorare sulla costruzione di un senso di empatia funzionante e non completamente represso, prestando attenzione a non sminuire il narcisista nei suoi tentativi di perfezionismo.
Nel frattempo, il partner o le persone vicine al narcisista, devono prestare particolare attenzione a non nutrire il narcisista e non rinforzare i suoi atteggiamenti tipici: tra questi si identifica, ad esempio, il reagire con rabbia a un comportamento volontariamente provocatorio di un narcisista.
Anche se il narcisista può avere ferito la persona vittima di questi comportamenti nel lungo periodo, è sempre utile tenere a mente che sarebbe opportuno evitare lo stesso comportamento nei confronti del narcisista, che potrebbe addirittura utilizzarlo per la successiva manipolazione o induzione dei sensi di colpa.
Qualora le intenzioni siano di aiutare il narcisista, guidarlo verso una soluzione più duratura come la terapia, bisogna sempre dare la priorità alla propria salute mentale e non scoraggiarsi qualora l’intervento al narcisista non mostri i suoi effetti immediatamente.